E la stessa cancelliera, commentando i risultati delle urne, ha detto: "Il governo della Grosse Koalition deve recuperare la fiducia persa". Ed affermato: "I risultati economici migliori e la disoccupazione ai minimi livelli alla gente non bastano, se non c'è la fiducia negli attori politici". Ammonendo: "Come cancelliera devo fare in modo che la Grosse Koalition recuperi la fiducia e che i suoi risultati siano visibili". Nonostante il calo di consensi, che ha fatto precipitare l'Unione cristiano-sociale di oltre 10 punti rispetto al 2013, facendogli perdere per la prima volta la maggioranza assoluta, Markus Soeder, candidato presidente della CSU, rivendicando il diritto al Governo, ha anche annunciato di "voler parlare con tutti i partiti, ma non con l'AfD" - Alternative fuer Deutschland - il partito di estrema destra, anti-euro e anti-immigrazione, che ha conquistato le due cifre con l'11 per cento dei voti, ma non i risultati clamorosi che sperava. La CSU dunque potrebbe formare un Esecutivo con i Verdi, che hanno conquistato il 17,8 percento dell'elettorato, ma forse anche con i Freie Wähler (liberi elettori), politicamente più affini e fra i vincitori con l'11,6 percento. Un terremoto politico che dal sud del Paese potrebbe propagarsi a Berlino. Dove le molteplici liti hanno finito per penalizzare i grandi partiti nazionalpopolari. Questa l'opinione dei socialdemocratici (SPD) espressa da Andrea Nahles, sotto pressione dopo aver visto il consenso dimezzarsi e precipitare sotto la soglia psicologica del 10 (al 9,5 percento, spodestati dagli ecologisti: "Si deve cambiare", ha detto facendo riferimento al clima bellicoso della Grosse Koalition. Lo stesso Soeder non ha fatto mistero di pensarla così. Gli sconfitti puntano il dito quindi, senza nominarlo, contro un evidente responsabile: il bellicoso Horst Seehofer (CSU), che ha trascinato il Governo ben due volte in crisi negli ultimi mesi, facendo perdere la faccia a tutti, a Monaco e a Berlino. Il ministro dell'Interno, non fa' però autocritica, non è disposto a mollare. Seehofer ha promesso che si tireranno "le necessarie conseguenze", ma ha anche affermato di voler "portare avanti la sua responsabilità".