Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha affermato che l'attuale sessione del parlamento è durata più di 340 giorni e deve ora giungere a conclusione. La seconda sessione avrà quindi inizio il 14 ottobre con il discorso della Regina, che presenterà il programma di governo. Tre giorni dopo invece si terrà a Bruxelles il vertice Ue sulla Brexit.
Secondo John Bercow, lo speaker della Camera dei Comuni, l'obiettivo del premier è ovvio: quello di impedire al parlamento di discutere sulla Brexit. La sospensione - secondo le sue parole - è un oltraggio costituzionale.
Anche il leader del Labour britannico, Jeremy Corbyn, ritiene "inaccettabile" la sospensione del lavoro del Parlamento di Londra e l'impossibilità di dibattito sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. "Sono inorridito dalla sconsideratezza del governo Johnson. Questo è un oltraggio e una minaccia per la nostra democrazia", ha detto Corbyn che aveva anche scritto alla regina Elisabetta per avere un incontro. Alla sovrana si è appellata pure la leader liberaldemocratica, Jo Swinson.
Ma il premier nega che il fine della sua mossa sia quello di impedire un dibattito sulla Brexit e favorire un divorzio senza accordo. Secondo le sue parole il provvedimento è necessario per "andare avanti con i piani per far progredire il Paese".
Intanto nel Regno Unito oltre 500.000 persone hanno firmato una petizione che chiede al governo di non sospendere il parlamento qualche settimana prima della scadenza della Brexit.
E. P.