Secondo il governo russo, la grande nave da guerra è stata seriamente danneggiata per l'esplosione delle munizioni che trasportava, in seguito a un incendio sviluppatosi a bordo e non per i colpi ucraini. Nelle scorse ore il governatore di Odessa, colonnello Maksym Marchenko, aveva confermato che la nave era stata colpita dai missili ucraini ed era in fiamme al largo della città. Sempre secondo Marchenko, quando è stata colpita la nave si trovava nelle acque territoriali ucraine davanti all'Isola dei Serpenti.
"L'incrociatore non è affondato e le esplosioni di munizioni a bordo sono cessate", ha reso noto in mattinata il ministero della Difesa russa in un comunicato. "L'incrociatore rimane a galla", recita la nota, aggiungendo che sono in corso le indagini per stabile le cause dell'incendio che ha provocato l'esplosione delle munizioni. L'ammiraglia russa nel Mar Nero sarà rimorchiata in porto. La perdita dell'incrociatore rappresenta un duro colpo per i militari russi.
Intanto Dmitrij Medvedev, vicepresidente del consiglio di sicurezza della Russia, afferma che "ci si può dimenticare dei Baltici non nucleari se Svezia e Finlandia si uniscono alla Nato. "La Russia rafforzerà i suoi confini occidentali se Svezia e Finlandia si uniranno alla Nato, la lunghezza del confine terrestre dell'alleanza con la Russia sarà più che raddoppiata. Naturalmente, sarà necessario rafforzare questi confini", ha aggiunto Medvedev.
Sulla questione gas, il presidente russo Vladimir Putin afferma che "adesso non c'è possibilità di sostituire il gas russo in Europa". Putin ha chiesto al governo di reindirizzare l'export di energia dai Paesi occidentali e dall'Europa all'Asia e in generale verso il sud e l'est e di preparare le infrastrutture per rendere possibile questo processo. "La decisione di Mosca di rifiutare le valute dei Paesi ostili - ha detto Putin - è un obiettivo strategico per rafforzare il commercio con partner più affidabili".
Davide Fifaco