Unione Europea divisa su come procedere per fronteggiare il caro energia. Alla riunione in Lussemburgo non sono emerse posizioni convergenti circa gli interventi a livello comunitario, pur ammettendo che un approccio comune è necessario. "Il Consiglio dei ministri dell'Energia di dicembre sarà un appuntamento fondamentale e potrà preparare il summit dei leader", ha detto Jernej Vrtovec, Ministro delle Infrastrutture della Slovenia, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, al termine del Consiglio straordinario dei ministri competenti per il settore. La commissaria europea all'energia, Kadri Simson, ha aggiunto che viene condivisa la preoccupazione per i più vulnerabili, messi in grave difficoltà' dai rincari, la priorità è proteggere cittadini e imprese; quindi, vanno adottati provvedimenti che abbiano effetti immediati, anche se a breve termine. "Per quanto riguarda le politiche fiscali ciascun Stato membro ha una situazione diversa", ha spiegato la commissaria bocciando, di fatto, la proposta spagnola, sostenuta dalla Francia, di separare i prezzi dell'elettricità da quelli del gas. "Non è chiaro come potrebbe funzionare un sistema con due prezzi a seconda delle fonti e non sappiamo se è la soluzione adeguata", ha sottolineato Simson. Prudenza quindi sulle richieste di una riforma del mercato energetico. "Penso che questo sia il sistema migliore per garantire energia verde e molti ministri hanno detto che non possiamo prendere decisioni avventate", ha spiegato ancora la commissaria, facendo riferimento al documento presentato dalla Germania e da altri dieci Paesi, contrari ad una riforma nella misura proposta da Madrid, in quanto non sarebbe conforme alle direttive che regolamentano il mercato interno di gas ed elettricità. Riserve in merito sono state espresse anche dalla commissione europea. Tema di dibattito pure il ruolo del gas naturale e dell'energia nucleare come fonte stabile in questa fase transitoria verso il passaggio a fonti rinnovabili ed energia pulita.
Delio Dessardo