Il gruppo di coordinamento dell'Euroregione Adriatico Ionica conosciuta come EUSAIR ha organizzato una conferenza online per fare il punto sulla situazione delle aree marine protette della regione Adriatico-Ionica, un'area di 70 milioni di cittadini che comprende 9 Stati di cui 4 Stati membri Ue, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia, e 5 paesi non-Ue ma in lista d'attesa Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia e Macedonia del Nord.
L'obiettivo generale dell'EUSAIR è quello di promuovere la prosperità economica e sociale e la crescita della regione migliorando l'attrattività, la competitività e la connettività. Inoltre, la strategia svolge un ruolo decisivo nella promozione dell'integrazione europea dei Balcani occidentali. È costruita su quattro pilastri tematici: crescita blu, collegamento della regione, qualità ambientale, turismo sostenibile.

Il gruppo di coordinamento che si occupa della crescita blu e della qualità dell'ambiente ha fatto il punto sui risultati dell'analisi delle aree marine protette della Regione Adriatico -Ionica. Il docente e ambientalista sloveno Andrej Sovinc ha sottolineato che la Regione Adriatico-Ionica ha la più piccola quota di aree marine protette di tutte le regioni mediterranee. "Qui c'è solo il 3,57% delle aree protette, il che è lontano dall'obiettivo dell'Ue di proteggere il 30 percento delle aree marine entro il 2030 - ha sottolineato Sovinc. La situazione in essere nella regione è dovuta anche alla pesca intensiva che altera la biodiversità, ed è motivo di preoccupazione, pertanto, urgono misure di miglioramento. Secondo Sovinc, dovrebbe essere garantita a livello locale o nazionale una corretta gestione delle aree protette esistenti, come pure ampliarle e connetterle. "Dobbiamo lavorare anche in aree al di fuori delle acque territoriali" - ha detto Sovinc e proseguito - "A livello transnazionale occorre definire misure che vadano oltre i singoli confini nazionali e rafforzare la cooperazione, come avviene nell'ambito dell'EUSAIR. Al contempo bisogna instaurare nuove partnership, ad esempio con le parti interessate allo sfruttamento delle risorse naturali, del turismo, delle infrastrutture, dei trasporti e simili. Tutto questo dovrebbe essere supportato e coordinato da un'organizzazione che utilizzando i dati esistenti sarebbe in grado di identificare e stabilire nuove aree protette" - ha concluso Sovinc.

Sarà proprio questo uno dei punti all'ordine del giorno del prossimo incontro del partenariato, che si svolgerà in Macedonia del Nord, Paese che per ultimo ha aderito all'EUSAIR.


Corrado Cimador


Foto: EPA
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