Immagini shock che hanno fatto il giro del mondo, quelle dell'incendio che ha distrutto parte della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Il rogo si è propagato anche ad una delle due torri rettangolari ma secondo i vigili del fuoco la struttura è salva.
Con ogni probabilità il disastro è legato ai lavori di ristrutturazione in corso. Oltre 500 i pompieri che hanno cercato di arginare il fuoco, uno di loro è rimasto gravemente ferito. La procura di Parigi ha comunque aperto un'inchiesta per determinare le cause del divampare delle fiamme. Inoltre, il comune della capitale francese ha aperto un'unità di crisi presso l'Hotel de Ville.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, che ieri sera avrebbe dovuto annunciare attese riforme in diretta tv, ha rinviato l'intervento, si è recato a Notre-Dame ed ha dichiarato: "Il peggio è stato evitato, ma la battaglia non è vinta completamente". "Grazie al coraggio dei pompieri - ha detto il presidente - la facciata e le strutture non sono crollate". Ha poi aggiunto con la voce rotta dall'emozione: "Ve lo dico stasera questa cattedrale la ricostruiremo, tutti insieme, è quello che i francesi aspettano, quello che la nostra storia merita". Macron ha quindi annunciato una colletta nazionale ed internazionale per raccogliere i fondi volti alla ricostruzione della cattedrale.
Intanto sono state salvate la corona di spine e la tunica di San Luigi, due oggetti estremamente importanti per i cattolici. Secondo la tradizione, la corona custodita a Parigi è quella che i soldati romani avrebbero posto sulla testa di Gesù prima della crocifissione. Preservati anche i due campanili.
Anche il presidente americano Donald Trump ha commentato quanto accaduto a Notre-Dame, dichiarando che "quello che sta bruciando a Parigi è uno dei più grandi tesori al mondo, è parte della nostra cultura".
Non sono mancate nemmeno celebrazioni da parte dei sostenitori dell'Isis, che hanno definito l'incendio "un colpo al cuore dei crociati" ed un "castigo ed una punizione". Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'attività jihadista sul web.
Davide Fifaco