Interpellato sulla situazione attuale nel Paese, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire, ha parlato di crisi nazionale, sottolineando che i danni e i blocchi legati alle proteste dei gilet gialli hanno inferto un duro colpo all'economia francese. Particolarmente colpiti i commercianti parigini molti dei quali hanno dovuto chiudere le proprie attività per evitare eventuali danni durante le manifestazioni. "Dicembre è un periodo in cui normalmente il commercio va bene, ma quest'anno non possiamo dire lo stesso", si è rammaricato Le Maire, promettendo risposte concrete e dirette. Prosegue intanto il botta e risposta tra il presidente statunitense Donald Trump e le autorità francesi. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha invitato Trump a non immischiarsi nella politica interna francese dopo che quest'ultimo ha commentato con una serie di tweet la protesta dei gilet gialli. "Noi da parte nostra - ha continuato Le Drian - non facciamo considerazioni sulla politica interna americana e ci piacerebbe che fosse reciproco". Trump aveva parlato di un "tristissimo giorno" a Parigi collegando ancora una volta la manifestazione dei gilet gialli con l'accordo sul clima. Pare intanto sempre più evidente che nel mirino delle proteste ci sia il presidente francese Emmanuel Macron, la cui popolarità è precipitata al minimo storico del 21%. Il presidente che si è rifugiato nel mutismo ha preferito lasciare la scena al premier Edouard Philippe, considerato finora l'uomo meno disponibile al dialogo con i gilet gialli. Questi ha promesso che sarà il governo a fare il primo passo in direzione di una rinnovata unità nazionale.