Gas e nucleare sono fonti energetiche utili alla transizione ecologica dell'Unione europea e possono avere, a determinate condizioni, l'etichetta Ue per gli investimenti verdi. Questo quanto deciso dalla Commissione europea con l'adozione del relativo atto delegato, che varato con alcune variazioni, dovrà essere esaminato dal Consiglio e dal Parlamento.
Le modifiche riguardano la rimozione dei target intermedi per la conversione delle centrali a gas naturale verso i gas decarbonizzati; e la parte sulla trasparenza per gli investitori, che dovranno essere informati se i prodotti finanziari siano in qualche modo legati a gas e nucleare. La prima modifica era stata chiesta dalla Germania, ma la seconda dalla Piattaforma per la finanza sostenibile.
Per quanto riguarda il nucleare la certificazione verde sarà concessa a coloro che dimostrino di adottare le migliori tecnologie e di pianificare lo smaltimento dei rifiuti. Mentre per quanto riguarda il gas sarà fondamentale che le centrali rispondano a criteri stringenti, e queste potranno essere considerate verdi solo se costruite entro il 2030 per sostituire impianti a carbone o petrolio in paesi che si siano, però, effettivamente impegnati sulla strada della transizione ecologica.
Critica l’Organizzazione Europea dei Consumatori che ritiene che la proposta della commissione alimenterà solamente la confusione e ostacolerà gli investimenti sostenibili. Greenpeace ha parlato invece di un tentativo di rapina in quanto verrebbero così deviati miliardi di euro di investimenti privati dall’energia pulita a fonti come il nucleare e i combustibili fossili, con il rischio di aggravare ulteriormente la crisi climatica. Il Partito popolare europeo è intervenuto denunciando, invece, il poco coinvolgimento della commissione nella stesura di questo documento.
Barbara Costamagna