Ultimo tentativo, in Germania, del ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, per ricomporre la frattura con la Cdu, il partito della cancelliera Angela Merkel. Il ministro ha minacciato le dimissioni sia dal governo che dal suo partito, il CSU, se non si troverà un compromesso sulla questione dei migranti. Seehofer ribadisce la necessità di riaccompagnare i profughi alla frontiera, la Merkel opterebbe per ospitarli in appositi centri. I due stanno cercando un compromesso.
Secondo uno dei leader della CSU, Markus Soeder, la stabilità del governo tedesco non è in discussione, nonostante le minacce di Horst Seehofer di dimettersi come ministro dell'Interno a causa della politica sui migranti della cancelliera Angela Merkel. Seehofer aveva offerto le sue dimissioni sia dalla presidenza del partito sia dalla guida del ministero. Dimissioni che però erano state respinte dal capogruppo Csu al Bundestag, Alexander Dobrindt. Soeder, che è anche governatore della Baviera, ha affermato che si possono ottenere molte più cose rimanendo al Governo ed ha sottolineato che il suo partito è disponibile ad un compromesso, congelando così le dimissioni di Seehofer per qualche giorno. Nella CSU del resto sono in molti a far trapelare la volontà di costruire un ponte con la CDU per una necessaria riconciliazione. Intanto Andrea Nahles, la leader del Partito socialdemocratico tedesco (SPD) della coalizione di governo, ha chiesto un vertice a 3, avvertendo il blocco conservatore della cancelliera che la pazienza ha un limite e si sta esaurendo.
Fonti della stampa tedesca hanno reso noto un incontro tra Merkel e Seehofer al quale ha partecipato anche il presidente del parlamento, il Bundestag, Wolfgang Schaeuble, autorità del partito conservatore ed ex ministro delle finanze, che aveva già espresso la sua preoccupazione in merito alla crisi di governo e, secondo indiscrezioni, starebbe cercando una mediazione tra le 2 posizioni.
Lo scontro aperto è arrivato dopo che la Merkel ha rispedito al mittente la proposta di Seehofer di respingimento senza condizioni di quei migranti che risultino già registrati in altri Paesi europei, che la Csu ritiene peraltro la pura e semplice applicazione del Trattato di Dublino, ma sullo sfondo vi sono anche le elezioni bavaresi del prossimo ottobre, in cui la CSU potrebbe perdere la sua storica maggioranza assoluta.