"I Balcani occidentali rappresentano una priorità assoluta per l'Ue" perché questa regione "storicamente e culturalmente è parte dell'Europa". Così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, a margine del vertice di Sofia. Tusk ha anche rilevato i progetti tra l'Ue e i sei Paesi dei Balcani occidentali per promuovere le connessioni "umane, economiche, come anche nella sfera digitale e infrastrutturale". Il premier bulgaro, Borissov, ha sottolineato invece che "il dialogo e l'unità sono traguardi possibili nell'Ue".
Intanto, riferendosi alle parole del Capo di Stato Usa, Donald Trump, riguardo il commercio e i dazi, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha affermato che l'Unione difenderà "le imprese europee, soprattutto piccole e medie, ma non intende dialogare con una pistola puntata alla tempia". "Se otterremo l'esenzione completa dai dazi siamo pronti a impegnarci in negoziati con Washington per approfondire la nostra cooperazione su energia e gas, oltre a nuove relazioni commerciali", ha dichiarato il presidente della Commissione europea.
Ma al vertice si è parlato anche di Iran. "Le decisioni degli Stati Uniti" sull'accordo nucleare con Teheran "non rimarranno senza conseguenze", ha detto ancora Juncker. "Dobbiamo agire ora e per questo lanceremo il ricorso alla legge del 1996 che punta a neutralizzare gli effetti extra-territoriali delle azioni americane" per le imprese europee, ha annunciato.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha ribadito che - nonostante l'abbandono dell'intesa da parte degli Usa - "tutti i Paesi membri sono concordi nel rispettare l'accordo sul nucleare iraniano".
Riguardo la denominazione della Macedonia, i primi ministri macedone e greco, Zoran Zaev e Alexis Tsipras, hanno fatto un grande passo avanti: trovata infatti una soluzione, accettabile per entrambe le parti. "Se potrà essere messa in atto, allora abbiamo risolto il problema della denominazione della Macedonia", ha aggiunto Zaev.