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Neanche il tempo che si placassero le polemiche per le frasi (in realtà mai pronunciate) del commissario tedesco Günther Oettinger sui “mercati che insegneranno a l'Italia come votare”, che a Bruxelles scoppia un nuovo scandalo, questa volta per le affermazioni del presidente della Commissione in persona, . Ma anche questa volta, come nel caso delle frasi di Oettinger messegli in bocca dal giornalista di Deutche Welle, si tratterebbe di un malinteso, o meglio di un “maltradotto”.

Lo "scoop" del Guardian

Tutto è partito da un titolo del Guardian su Juncker che affermava che gli italiani "devono lavorare di più ed essere meno corrotti". Parole che hanno scatenato una ondata di indignazione. Il neo vice premier Matteo Salvini le ha definite "frasi razziste", la delegazione del M5S a Bruxelles le ha bollate come "vergognose e offensive”, reclamando una rettifica così come ha fatto il presidente del Parlamento europeo. "Smentisca immediatamente le frasi che gli vengono attribuite perché se fossero vere sarebbero inaccettabili", ha tuonato Antonio Tajani.

Il chiarimento

E la smentita, o meglio il chiarimento, è arrivato ieri in serata attraverso una portavoce, che ha chiarito meglio il senso della sua frase, mal interpretata dal quotidiano britannico. “Amo profondamente la 'bella Italia' ma non accetto che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno sia spiegato con il fatto che l'Ue o la Commissione Europea non farebbero abbastanza”, aveva affermato Juncker parlando alla conferenza 'New Pact for Europe' a Bruxelles e rispondendo ad una domanda sulla disoccupazione giovanile nell'Italia del sud, per poi aggiungere “sono gli italiani a doversi occupare delle regioni più povere dell'Italia. Il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà”.

Work or jobs?

Parlando in inglese il presidente aveva detto "Italians have to take care of the poor regions of Italy. That means more work; less corruption; seriousness", come correttamente riportava il testo dell'articolo. L'errore d'interpretazione sta nella parola "work" che Juncker ha usato invece di "jobs". Dal contesto si capisce che il presidente della Commissione voleva dire che bisogna creare più posti lavoro ("more jobs") nel Mezzogiorno, in particolare per i giovani, e non che gli italiani devono lavorare di più ("work more"). Insomma un errori 'grammaticale' del presidente, che poteva costare un incidente diplomatico.

Redazione

Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue