Sulla lista del Ministero per il Turismo della Grecia figurano, tra gli altri, la Slovenia e la Croazia, ma non l'Italia. Secondo i media locali, l’elenco è stato compilato dopo aver esaminato i dati epidemiologici di ogni paese ed aver considerato gli annunci dell'Agenzia europea per la sicurezza aerea e le raccomandazioni del Comitato nazionale sulle malattie infettive. La lista è valida per il traffico aereo, i punti di entrata saranno gli scali di Atene e Salonicco, che saranno riaperti a inizio giugno.
Ciò però non significa che l'entrata nel Paese sarà completamente libera: i visitatori verranno sottoposti a test a campione al loro arrivo negli aeroporti ellenici. E proprio su base si questi test alcuni paesi potranno essere esclusi dalla lista.
Il governo di Atene ha inoltre fatto sapere che l'elenco verrà aggiornato ed ampliato a inizio luglio, sulla base dell'andamento dell'epidemia.
In questo modo la Slovenia è stata inclusa - unilateralmente - nell'elenco dei paesi sicuri sia da parte della Grecia che da parte di Cipro. Le limitazioni ai viaggi a Cipro verranno allentate il prossimo 9 giugno.
Intanto due eurodeputati sloveni e uno croato si sono rivolti, con una lettera, alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo l'annuncio dell'Austria della riapertura dei confini per alcuni paesi Ue, sull'elenco però non figurano né la Slovenia né la Croazia. Una decisione, secondo gli eurodeputati, non conforme al piano europeo di ripresa dopo la pandemia di coronavirus e ai valori fondamentali dell'Unione europea. Nella missiva Irena Joveva, Klemen Grošelj e Valter Flego hanno espresso la speranza che la Commissione reagisca all'annuncio di Vienna. Su base delle raccomandazioni della stessa Commissione, è infatti necessario garantire un graduale allentamento delle restrizioni sui viaggi, proporzionalmente per tutti i paesi europei, senza discriminazioni.
E. P.