La guardia di finanza a pochi giorni dal varo del Green pass è già dovuta intervenire per sequestrare 10 canali Telegram che proponevano green pass falsi, oltre che dosi di vaccino anti-Covid direttamente a casa propria.
250 mila gli utenti iscritti che dopo essere stati contattati venivano reinderizzato nel cosiddetto dark web per concludere la transazione. Di questi sembra che abbiano provato ad interagire con i venditori un centinaio, residenti anche in paesi extraeuropei. Il Green pass falso veniva venduto ad un prezzo che variava da 100 a 150 euro a seconda del pacchetto, che di base icludeva i dati contraffatti dell'intestatario, il QR code e il numero di lotto delle due dosi di vaccino; mentre per le versioni più care era previsto anche una o più dosi di vaccino. Per quanto riguarda la vendita di antidoti non è ancora chiaro se fossero realmente a disposizione degli organizzatori, che li proponevano con un costo che variava dai 155 per una singola dose ai 20 mila dollari per un lotto, che avrebbe dovuto essere spedito anonimamente e a temperatura refrigerata.
Una frode quella dei pass che è emersa anche in altre parti del mondo come gli Stati Uniti dove è stata individuata una rete simile che prometteva pass vaccinali per viaggiare senza problemi in Europa per circa 150 dollari o in Israele dove un giovane è stato arrestato sempre per lo stesso reato.
D'altronde quella della falsificazione dei certificati era una procedura già emersa nei mesi precedenti anche ai confini sloveni, dove in decina di occasioni sono stati fermati viaggiatori che esibivano documenti contraffatti.
Barbara Costamagna