Notte e mattinata all'insegna degli attacchi dei russi, in Ucraina, in particolare nelle regioni del sudest. Tre persone sono morte e 14 sono rimaste ferite, secondo l'agenzia ucraina Unian.
Le truppe russe stanno inoltre bloccando le uscite dai passaggi sotterranei dell'impianto Azovstal di Mariupol. Lo afferma il consigliere del sindaco di Mariupol.
Nei giorni scorsi l'Ucraina ha proposto a Mosca di rilasciare i prigionieri di guerra russi in cambio dell'evacuazione dei militari ucraini gravemente feriti dall'impianto di Azovstal. Secondo il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk, al momento è impossibile sbloccare l'acciaieria con mezzi militari, mentre le unità militari ucraine non intendono arrendersi.
Da parte russa, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, ha dichiarato: "Riempire l'Ucraina di armi dei Paesi Nato, addestrare le sue truppe all'uso di equipaggiamenti occidentali, schierare mercenari e tenere esercitazioni ai confini aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato". Medvedev aggiunge che "un simile conflitto ha sempre il rischio di trasformarsi in una guerra nucleare totale. Sarebbe uno scenario disastroso per tutti".
La Russia darà "la risposta più risoluta" se qualcuno deciderà di "interferire nell'operazione speciale militare" di Mosca in Ucraina, ha detto ancora il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Il presidente Vladimir Putin ha invece affermato che le sanzioni imposte alla Russia sono in gran parte responsabili di una crisi economica globale.
Intanto è in atto una mobilitazione degli operatori della logistica per un accesso ai fondi europei per i progetti sui trasporti da e per l'Ucraina. È quanto prevede il piano della Commissione europea per stabilire "corridoi di solidarietà" con l'Ucraina, per facilitare le esportazioni di cereali da Kiev verso l'Ue e il resto del mondo. Bruxelles esorta anche le autorità nazionali ad applicare la "massima flessibilità" e "a garantire personale adeguato per accelerare le procedure ai valichi di frontiera".
Infine, in seguito all'invasione russa dell'Ucraina, il presidente finlandese, Sauli Niinisto, e la premier, Sanna Marin, annunciano il loro sostegno all'adesione del Paese alla Nato. Una decisione che segna un cambio radicale per il Paese, da sempre neutrale.
Immediata la risposto del Cremlino: "L'ingresso della Finlandia nella Nato sarebbe una minaccia per la Russia" mentre il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha subito precisato che "l'adesione della Finlandia alla Nato avverrà senza intoppi e rapidamente".
Anche la Svezia si muove per chiedere l'ingresso nella Nato: in base al calendario parlamentare, la mossa è prevista per lunedì 16 maggio, sempre in seguito a un ribaltamento dell'opinione pubblica svedese.
Davide Fifaco