Come un tempo avveniva tra Stati Uniti e Unione Sovietica, anche la “guerra fredda” tra Regno Unito e Unione europea, causata dalla Brexit, potrebbe passare attraverso una sfida nello spazio. Il governo Londra sta studiando dei modi per vietare alle società tecnologiche di trasferire informazioni sensibili verso l'Europa se Bruxelles porterà a termine la propria minaccia di impedire alla Gran Bretagna di partecipare al sistema di navigazione satellitare Galileo.
Galileo al centro delle trattative
Il programma Galileo dovrebbe entrare in funzione nel 2020 e punta a fare concorrenza al Global positioning system (Gps) degli Stati Uniti. A gennaio la Commissione europea ha annunciato di voler "tagliar fuori" la Gran Bretagna e le sue aziende dalle parti più "sensibili" del programma Galileo: negando cioè il trasferimento in futuro dei dati utilizzabili a fini militari (ad esempio la guida satellitare dei missili da crociera o balistici) o per i servizi di emergenza (sostanzialmente il soccorso in alto mare), e questo nonostante il fatto che la Gran Bretagna partecipi al programma satellitare sin dal suo varo nel 2003 e che finora vi abbia investito milioni di sterline. Questo perché secondo le regole comunitarie informazioni sensibili come quelle non possono essere condivise con Paesi non membri. Ad aprile poi Bruxelles ha suggerito che dopo la Brexit potrebbe trasferire sul Continente alcune lavorazioni-chiave del programma.
Questioni di sicurezza
"C'è preoccupazione per ciò che questo significa per il futuro della nostra partnership per la sicurezza. Il governo ha detto che non avremmo potuto trasformarlo in un argomento di contrattazione nei negoziati, ma la Commissione sta ponendo una minaccia alla sicurezza del Regno Unito che ci peoccupa”, ha detto una fonte del governo al Times.
L'esecutivo di Londra ha allora minacciato di impedire al sistema Galileo di utilizzare le infrastrutture per la geolocalizzazione situate nei territori britannici d'oltremare come l'Arcipelago delle Falkland e le isole di Ascensione e di Diego Garcia e ha anche iniziato a studiare la fattibilità di un proprio progetto alternativo di geolocalizzazione satellitare, che potrebbe essere realizzato in 10 anni con la spesa complessiva di 3,7 miliardi di sterline (4,22 miliardi di euro) e che avrebbe un costo di gestione di 200 milioni annui (circa 228 milioni di euro), quanto la Gran Bretagna dovrebbe ancora versare per Galileo.
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue