Ieri i Ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali hanno parlato della resilienza dell'infrastruttura dei mercati finanziari e del rilancio dell'economia dell'Eurozona. Al termine della prima parte dell'Eurogruppo informale, il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha espresso preoccupazione per un rallentamento globale della crescita, su cui pesano anche le prolungate tensioni tra Stati Uniti e Cina. Rischi aggiuntivi potrebbero materializzarsi anche con la Brexit. A venir messa sotto pressione è stata soprattutto la Germania, affinché' contribuisca al rilancio dell'economia della zona euro. L'Eurogruppo ha avvisato Berlino di rispettare le regole sugli squilibri macroeconomici, che impongono ai Paesi con surplus eccessivi di investire di più per frenare il rallentamento dell'economia. «Chi ha spazio di bilancio lo usi», ha indicato il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, mentre gli Stati alle prese con crescita bassa e problemi strutturali devono fare le riforme. Fino a qualche settimana fa la valutazione dei vertici Ue era che la politica di bilancio della zona euro sostanzialmente neutrale, cioè senza particolari impulsi alla crescita, fosse sufficiente. Adesso si sta assistendo ad un cambio di rotta. Centeno ha spiegato che in questa fase è necessario «un nuovo equilibrio» tra politica di bilancio, politica monetaria e riforme. Tra i temi trattati anche funzionamento delle norme di bilancio dell'UE in vigore e degli strumenti a disposizione per contrastare i cambiamenti climatici con maggiore incisività. Fra i paesi più sensibili in materia emerge proprio la Germania con un ottimo sistema di emissioni, che continua però a lavorare per poter ridurre le emissioni di anidride carbonica in relazione al riscaldamento, all'agricoltura e ai rifiuti.
Maja Novak