Foto: Reuters
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La controffensiva ucraina nella regione di Kherson sembra essere riuscita a sfondare le difese russe. Secondo quanto riferito da diversi corrispondenti militari russi, le truppe di Mosca hanno dovuto abbandonare diversi insediamenti nell'area. Le truppe ucraina sarebbero arrivate sino all'insediamento di Dudchany, sulle rive del fiume Dnepr.

Nel frattempo, però le forze russe hanno lanciato 11 missili e 10 raid aerei contro oltre 35 insediamenti ucraini nelle ultime 24 ore: lo riferisce lo Stato maggiore delle forze armate ucraine.

Il sindaco della città di Melitopol, Ivan Fedorov, ha reso noto, invece, che le forze russe hanno iniziato la mobilitazione forzata della popolazione locale nel distretto occupato della città, nella regione sud di Zaporizhzhia, appena annessa alla Russia dopo i referendum.

Intanto il presidente ucraino Zelensky ha invitato la popolazione ad aderire alla campagna mediatica 'What We Are Fighting For' ('Per cosa ci battiamo'), chiedendo ai cittadini di dire al mondo per cosa stanno combattendo. Zelensky ha inoltre invitato tutti a condividere le loro storie con foto e video dei luoghi preferiti in Ucraina sulle pagine dei social con il tag 'Ukraine.ua' e ad aggiungere l'hashtag '#WhatWeAreFightingFor' in modo che il maggior numero possibile di persone possa vederle.

Il presidente ucraino inoltre ha affermato che il suo Paese non sta riscontrando successi militari solo a Lyman, ma anche a Kherson. Le forze ucraine, ha spiegato Zelensky, stanno anche spingendo per riconquistare parte del territorio all'interno della regione di Luhansk.
Ciò significa che la Russia non detiene l'intero territorio di nessuna delle aree dell'Ucraina occupata di cui ha annunciato l'annessione venerdì, spiega il leader ucraino.

Inoltre, il presidente francese Macron assicura a Zelensky che l'Europa lavorerà a nuove sanzioni contro Mosca, mentre l'ex generale Usa Petraeus spiega che se Putin usasse l'atomica "risponderemmo guidando uno sforzo della Nato - un sforzo collettivo - che eliminerebbe ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero". Secondo Petraeus, "deve esserci una risposta", ma non necessariamente "nucleare contro nucleare", per evitare un'escalation.

Davide Fifaco