In una nota il Ministero degli esteri di Zagabria condanna le dichiarazioni del primo ministro ungherese Orban e qualsiasi pretesa territoriale nei confronti di altri stati sovrani. E' stato convocato per chiarimenti l'ambasciatore ungherese a Zagabria, a sua volta il rappresentante diplomatico croato a Budapest ha chiesto di venir ricevuto dal preposto ministero ungherese per chiedere spiegazioni sulle affermazioni di Orban che, si legge nella nota, minano inutilmente i buoni rapporti di vicinato tra i due paesi.
L'Ungheria è contraria all'approvazione del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia e l'embargo del petrolio, perchè il paese dipende quasi interamente dalle fonti russe e per Orban l'approvvigionamento del greggio ha bisogno di un nuovo oleodotto che collegherebbe l'Ungheria alla Croazia. Perciò, chiede delle garanzie in questo senso, ossia che Zagabria sia impegnata nella realizzazione di questa infrastruttura. Allo stesso tempo Orban ha affermato che gli stati Stati che hanno il mare e i porti possono portare il petrolio sulle navi petroliere. Se non ci avessero preso il mare, ha detto, anche noi avremmo questa possibilità", facendo riferimento allo sbocco sul mare sulla costa croata che in passato si trovava sotto l'Impero austro ungarico. Orban già due anni fa fece infuriare i croati pubblicando sul suo profilo social la cartina della Grande Ungheria.
I leader europei, la presidente della Commissione europea Von Der Leyen e il presidente francese Macron, la prima è volata a Budapest, il secondo ha avuto colloqui telefonici con il premier ungherese, stanno cercando di convincere Orban a dare semaforo verde all'embargo sul petrolio russo, proponendo anche delle deroghe. Al termine dell'incontro, Von Der Leyen ha definito la discussione con Orban, utile, sono stati fatti dei progressi, ha twittato - ma è necessario ulteriore lavoro. (ld)