Il piano ucraino per riconquistare la Crimea prevede tutta una serie di passaggi, tra i quali la distruzione del ponte di Kerch, via di collegamento della Crimea alla Russia, che nel corso dell'attuale guerra è già stato danneggiato da un'esplosione.
Mosca nel 2014 annunciò l'annessione della Crimea con un atto che non è stato riconosciuto dalla maggior parte della comunità internazionale.
La Russia ha chiesto all'Ucraina di riconoscere la sovranità del governo di Mosca sulla penisola e di ratificare le altre annessioni, dichiarate dal Cremlino come condizioni necessarie per la pace.
Kiev ha escluso qualsiasi tipo di colloquio fino a quando le truppe russe non se ne andranno da tutti i territori occupati, compresa quindi la Crimea.
Il piano annunciato dal segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Danilov, prevede, esplicitamente, di perseguire gli ucraini che hanno lavorato per l'amministrazione russa in Crimea. Un altro passo prevede l'espulsione di tutti i cittadini russi che si sono trasferiti in Crimea dopo il 2014, con l'annullamento di tutti gli accordi immobiliari formalizzati da quella data in poi.
Fondamentale in questo piano, inoltre, la distruzione del ponte di Kerch, lungo 19 km.
La struttura risulta già danneggiata nell'ottobre 2022 a causa dell'esplosione di un camion bomba.
Il governo russo ha accusato l'intelligence ucraina, ritenuta responsabile dell'azione. La funzionalità del ponte, nel frattempo, è stata ripristinata.
Davide Fifaco