Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea nelle prossime settimane dovrebbe comparire la domanda di registrazione della menzione tradizionale Prošek per un vino prodotto in Croazia. Di fatto quindi si è formalizzato l'avvio del riconoscimento di questa denominazione che richiama il più famoso vino italiano Prosecco.
Una decisione sgradita all'Italia che si è detta pronta a dare battaglia contro questa iniziativa. Il ministero delle politiche agricole ha annunciato il prossimo ricorso contro la proposta croata, che potrebbe anche arrivare alla Corte di Giustizia dove ci si appellerebbe ai principi di tutela espressi dai giudici ad esempio nel caso recente del Champanillo spagnolo. In ogni caso tutte le parti interessate avranno a disposizione due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un'obiezione motivata.
Già lo scorso quindici agosto un gruppo di eurodeputati si era rivolto alla Commissione segnalando le preoccupanti somiglianze tra i nomi Prošek e Prosecco, che potrebbero trarre in inganno i consumatori e danneggiare il cosiddetto Made in Italy. Una contestazione che il commissario all'agricoltura della UE ha già definito troppo labile visto che "la sola omonimia non è ritenuta un motivo sufficiente per respingere una domanda".
Critico il presidente della regione veneto Luca Zaia che polemicamente si è chiesto a cosa serva l'Europa se non difende l'identità dei suoi territori e in questi giorni la sua regione si è impegnata insieme al FVG a contrastare l'iniziativa. Ricorsi sono stati annunciati dopo la pubblicazione anche dal Consorzio Prosecco Doc.
Barbara Costamagna