Foto: EPA
Foto: EPA

Nelle ultime elezioni la Germania si è spostata decisamente verso destra. Nonostante la vittoria dell'Unione, con un programma per molti versi meno moderato del solito, senza alcun dubbio il partito che è cresciuto di più rispetto alle precedenti elezioni del 2021 è stato AfD, che ha raddoppiato i propri voti, preferito da un tedesco ogni cinque. Male per Socialdemocratici e Verdi, mentre Die Linke ha fatto il miracolo aumentando di quasi 4 punti percentuali i propri consensi, nonostante il fiato sul collo della Alleanza di Sahra Wagenknecht che invece è rimasta fuori dal Bundestag, come i Liberali.

Le analisi basate sugli exit poll mostrano che AfD ha guadagnato voti soprattutto tra i giovani, con un picco nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. Tra gli elettori che hanno votato per la prima volta, il 27 per cento ha scelto Die Linke il 19 per cento AfD. Per quanto riguarda la distribuzione geografica non stupisce che la AfD abbia ottenuto i risultati migliori nelle regioni dell'Ex Germania dell'Est, , ottenendo il 39 per cento delle preferenze in Turingia e al 37 per cento in Sassonia e Sassonia-Anhalt. Die Linke, invece, è stato con il 20% il partito più votato a Berlino.

CDU/CSU sono riusciti a eleggere 208 parlamentari, un numero che non permette loro di avere la maggioranza in Parlamento, che si ottiene con almeno 316 parlamentari. Il partito guidato da Merz dovrà quindi formare un’alleanza per poter governare. Al momento la coalizione più probabile, escludendo quella don l'AfD, sembra quella formata da CDU/CSU e da SPD, con un totale di 328 parlamentari.

Le trattative potrebbero richiedere tempo, ma Merz ha assicurato di voler fare presto per garantire una guida non solo alla Germania, ma all'Europa intera.

Barbara Costamagna