Il problema non è rappresentato dalla frontiera tra Slovenia e Italia, bensì dal confine esterno dell'Unione Europea che, di conseguenza va ulteriormente tutelato. È quanto emerso dal colloquio a Helsinki tra i Ministri dell'Interno di Slovenia e Italia, Boštjan Poklukar e Matteo Salvini. Hanno espresso la disponibilità ad aiutare la Croazia nel controllo delle sue frontiere, qualora Zagabria lo ritenesse necessario. Nel colloquio Poklukar ha accennato anche alla possibilità di un invio dell'agenzia Frontex alla frontiera con la Bosnia ed Erzegovina. Ha fatto inoltre presente che gli annunci da parte italiana di una possibile chiusura dei confini con la Slovenia non è giustificato dalla situazione lungo la frontiera comune; ogni irrigidimento dei controlli complicherebbe inoltre la vita quotidiana di quanti vivono in queste aree. Poklukar ha poi assicurato all'omologo italiano che la Slovenia tutela a dovere il confine esterno di Schengen, illustrando i provvedimenti adottati dalle forze di polizia e fornendo dati statistici a dimostrazione di quanto efficace sia il lavoro svolto, come del resto fatto anche lunedì al Comitato Interni del Parlamento sloveno; sono oltre 6 mila i migranti clandestini arrivati in Slovenia da inizio anno, più di 4 mila sono stati restituiti alle autorità croate, segno che la frontiera è sorvegliata efficacemente. Circa 170 invece i clandestini riconsegnati dalle autorità italiane a quelle slovene. Poklukar e Salvini hanno infine concordato di incontrarsi nuovamente a breve e proseguire il confronto sulle possibili soluzioni per l'emergenza migratoria nella regione. Già ieri sera il Ministro dell'Interno italiano aveva postato sul proprio profilo Facebook la notizia dell'avvenuto incontro e la convergenza di vedute in merito al controllo della frontiera e al rafforzamento della collaborazione tra Italia e Slovenia.

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/EPA
Foto: MMC RTV SLO/EPA