Verso la conclusione l'incontro avviato alle 11 alla Prefettura di Trieste, un incontro che dovrebbe concludersi con la firma di una Dichiarazione congiunta che - nello spirito europeo dei rapporti di buon vicinato - annuncia l'istituzione delle Zone economiche esclusive rendendo l'Adriatico sempre più un mare che unisce". I diplomatici hanno lavorato fino all'ultimo sull'armonizzazione del testo della dichiarazione che sarà firmato pure dalla Slovenia, soddisfatta per l'essere stata inclusa nel dibattito sull'istituzione delle ZEE tra Italia e Croazia, ma che naturalmente richiede il rispetto degli interessi specifici e particolari che ha in riguardo al mare comune. Nessun problema dunque tra Roma e Zagabria che già il 30 novembre scorso hanno concordato la proclamazione delle rispettive ZEE e che in pratica hanno già fatto partire l'iter per la delimitazione delle stesse. Il vertice triestino si sta svolgendo comunque all'ombra dell'irrisolto problema del confine marittimo tra Lubiana e Zagabria.
"Si tratta di questioni diverse che vanno risolte in sedi separate" ha fatto capire - alla vigilia della trilaterale - il capo diplomazia sloveno, Anže Logar ricordando che la sentenza arbitrale è uno dei pilastri della politica estera del paese. Anche il suo collega croato Gordan Grlić Radman dice che le due questioni non sono collegate, ma aggiunge: "Siamo convinti di poter risolvere il contenzioso-confini con un accordo diretto con Lubiana e spero che quello raggiunto con l'Italia sulle ZEE sia da buon esempio e possa influenzare positivamente la demarcazione del confine marittimo tra Croazia e Slovenia".
Lionella Pausin Acquavita
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