Questa settimana abbiamo deciso di intraprendere un viaggio in alcuni paesi dell'Unione europea per capire dove potrebbe andare il voto dei loro cittadini il prossimo 26 maggio, quando si sapranno i risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo.
Iniziamo con l'Italia, dove il dibattito elettorale è stato caratterizzato da una fortissima conflittualità tra i due partiti al governo, Lega e Movimento cinque stelle. Le elezioni europee sono state trasformate da Di Maio e Salvini in un vero e proprio referendum sulla popolarità dei loro partiti, il cui risultato potrebbe portare ad una crisi istituzionale.
" e che cosa sta covando sotto le ceneri", commenta il Professore Paolo Natale, docente di Scienze politiche dell'Università di Milano, "tutto sta a capire se la conflittualità che sta emergendo all'interno delle due forze di governo è finalizzata solo a fare il pieno di voti da parte del proprio elettorato potenziale; oppure se c'è davvero un malessere di fondo all'interno della partnership di governo che potrebbe sfociare in una vera e propria crisi con nuove elezioni e una definitiva chiusura di questa esperienza che al primo giugno compirà un anno".
"Probabilmente ci sono entrambe le cose" secondo Natale, vista la necessità che ambo i partiti hanno di valutare dopo un anno la tenuta del loro "appeal elettorale". "Indubbiamente c'è stata una crescita della Lega ed un calo dei Cinque stelle", ci spiega, "però bisogna vedere come andrà il voto di domenica. Se i Pentastellati perderanno più di dieci punti probabilmente si tratterà di un'esperienza destinata a chiudersi mentre se ci sarà una tenuta, o un calo solo di cinque punti la cosa potrebbe reggere. La Lega ugualmente se intravedrà una crescita o la possibilità che candidandosi con il Centro destra possa ottenere la maggioranza di governo, forse un pensiero su nuove elezioni lo potrà fare".
Comunque andrà, è indubbio che M5s e Lega hanno sicuramente monopolizzato la campagna elettorale. "È abbastanza curioso che l'agenda politica ormai si riduca solo alle questioni poste soprattutto dalla Lega e dai suoi litigi con l'altra forza di governo", commenta Paolo Natale, "mentre le aspettative dell'elettorato vengono messe in secondo piano anche sui media. Adesso si parla tanto dei lenzuoli che vengono appesi ai balconi o del reddito di cittadinanza, però alla fine i problemi della crescita o quelle economici, come il tema dello spread, sono dimenticati e questo non è produttivo per il paese. In più, paradossalmente in una situazione in cui il dibattito pubblico è monopolizzato dal dibattito interno a due partiti della maggioranza, le opposizioni e soprattutto il centro sinistra stanno brillando per la propria latitanza. Quest'ultimo, soprattutto, pare saper dire solo che il Governo è incapace, mentre sarebbe il momento da parte di tutte le opposizioni di imporre parole d'ordine, progetti e programmi che siano più appetibili per i cittadini rispetto a questo dibattito che si sta dimostrando un po' infruttifero per l'Italia".
Barbara Costamagna