Dimissioni annunciate su Facebook e poi ritirate nell'arco della giornata. Il virilogo Predrag Kon, che in queste settimane dirige la strategia dello stato serbo contro il coronavirus, aveva comunicato sui social media la propria volontà di mollare il timone e farsi da parte.
“Ho perso la pazienza” ha scritto Kon, lamentandosi di forti critiche che avrebbe raccolto nelle scorse settimane sulla gestione della crisi, concludendo che era arrivato il momento di “lasciare ad altri, migliori di me” la guida della strategia di contrasto al virus.
Dopo un incontro a tre col presidente Aleksandar Vučić e con la premier Ana Brnabić, l'epidemiologo è però tornato sui suoi passi, annunciando il ritiro delle proprie dimissioni.
Le polemiche si erano arroventate dopo lo scandalo che ha colpito il Centro gerontologico di Niš, principale centro della Serbia meridionale. Qui il virus si sarebbe diffuso a macchia d'olio tra gli anziani ospitati a causa delle pesanti responsabilità del direttore, che avrebbe nascosto i casi di COVID già presenti nel centro e permesso agli anziani di continuare a ricevere visite dall'esterno e a riunirsi in mensa durante i pasti.
Come risultato, 147 ospiti dell'istituto risultano ora infettati, con due morti e vari pazienti in condizioni gravissime, mentre il direttore si trova in stato di arresto con la pesante accusa di epidemia colposa.
Nonostante le rigide misure adottate, oggi la Serbia è il paese balcanico più colpito dall'epidemia, con più di quattromila contagiati e 85 morti.
Francesco Martino