Carlo III, primogenito della regina Elisabetta II, è stato formalmente proclamato re del Regno Unito all'età di 73 anni questa mattina, con una cerimonia solenne nel Palazzo di Saint James. Prima di diventare re è stato principe del Galles ed erede al trono britannico per più tempo di chiunque altro prima di lui.
A differenza della solidissima reputazione della madre, quella di Carlo è stata in questi anni piuttosto altalenante. Gravemente compromessa dalla crisi matrimoniale con Diana negli anni Novanta, la sua immagine sulla stampa britannica è spesso risultata quella di un personaggio goffo, descritto più come uno zio pasticcione che come un patriarca nazionale. Recentemente però l'attuale re è riuscito a riconquistare un certo consenso. Il primo discorso rivolto ai sudditi ieri sera ha avuto toni compassati e passaggi affettuosi verso la madre. Per molti versi Carlo può essere considerato il primo erede al trono "moderno" della storia della famiglia reale. Oltre a spendersi molto sui temi ambientali, ha parlato in diverse occasioni di tolleranza religiosa e contro l'islamofobia, esprimendo apertamente opinioni forti e personali in diverse occasioni, per esempio dichiarandosi molto favorevole alla medicina alternativa e omeopatica.
È probabile che ora adotterà un modo diverso di esprimersi e di comparire in pubblico, ma è altrettanto possibile che continuerà a occuparsi dei temi che porta avanti da sempre, con un approccio molto diverso da quello della madre. Quel che è certo, secondo le testimonianze di chi è vicino alla famiglia reale, è che Carlo III lavorerà a contatto col figlio William, con cui ha un rapporto di collaborazione continua, e desginato dopo di lui nella linea di successione, che avverrà prima di quanto non sia capitato a lui.
Valerio Fabbri