Foto: Reuters
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Dopo 2.400 anni il magma è riniziato a fuoriuscire nella penisola di Reykjanes che si trova nell'area sudovest dell'Islanda. Qui, poco più di un mese fa si era formata una fessura, dalla quale da ieri sera si stagliano fontane di lava alte fino a settanta metri, visibili da ogni angolo di Reykjavík.

Per ora le cose stanno andando come previsto dai vulcanologi con l'eruzione che ha preso il via nella parte centrale del tunnel, che si trova a pochi chilometri dal villaggio di Grindavik, che è stato evacuato da tempo. Ora si cerca di capire l'evoluzione del fenomeno, anche perchè gli scenari cambiano di molto in base a dove si dirigerà la colata, tenendo conto che nelle vicinanze si trovano anche la centrale elettrica di Svartsengi e il famoso centro termale di Blue Lagoon, che rappresenta una delle principali attrazioni turistiche dell'isola.

Attualmente queste strutture sembrano essere fuori pericolo, visto che il flusso della lava si sta dirigendo verso nord; con il rischio, però, di bloccare la strada che collega Reykjavík all’aeroporto internazionale e di fondere le tubature di acqua calda con le quali centrale di Svartsengi serve praticamente tutti gli abitanti dell'isola. Per questo nella nottata vi è stata un'accellerazione nella costruzione delle fortificazioni utili a deviare la lava.

Per quanto riguarda la durata, la portata e le conseguenze che l'eruzione potrebbe avere sulla qualità dell'aria e sull'assetto del territorio, resta ancora tutto da capire, anche se, considerata la tipologia di eruzione, si esclude il blocco dei voli. L'unica certezza è che gli abitanti di Grindavik non festeggeranno il Natale e neanche il Capodanno nelle loro case, come era stato, invece, annunciato qualche giorno fa dalle autorità islandesi.

Barbara Costamagna