Il Regno Unito rimane "in una situazione pericolosa", anche se le misure attualmente in vigore sembrano aver ridotto il tasso di riproduzione del virus. Solo a metà del mese prossimo il quadro epidemiologico complessivo sarà più chiaro; Boris Johnson ha quindi promesso di presentare un piano per l'uscita dal lockdown il 22 febbraio.
Per evitare l'importazione dei ceppi sudafricano e brasiliano del coronavirus, il primo ministro ha annunciato il bando dei viaggi tra Gran Bretagna e 22 Paesi di Sudamerica e Africa Australe e Portogallo, nonché l'obbligo di quarantena di 10 giorni per residenti e cittadini britannici in rientro da questi paesi che si dovrà svolgere presso strutture sorvegliate "messe a disposizione dal governo". In base ai provvedimenti anti-Covid in vigore, viaggiare per turismo e uscire di casa senza una buona ragione resta "illegale". Per questo motivo le autorità portuali e aeroportuali dovranno verificare le ragioni dei viaggiatori in partenza e in caso rifiutare l'imbarco.
Il primo ministro ha infine confermato che "non sarà possibile riaprire le scuole subito dopo la metà di febbraio". Nel caso il governo riesca a raggiungere l'obiettivo di vaccinare 15 milioni di persone dei quattro gruppi più vulnerabili, le lezioni in presenza potrebbero riprendere il prossimo 8 marzo. Seguirà "la rimozione di altre restrizioni economiche e sociali se e quando i dati lo consentiranno", ha detto ancora Johnson.
E. P.