Foto: Reuters
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La recente presa del potere da parte di gruppi ribelli in Siria ha innescato un profondo riassetto geopolitico nella regione mediorientale. L'Unione Europea, consapevole delle implicazioni di tale evento, ha deciso di intraprendere un'azione diplomatica proattiva, finalizzata a stabilire un dialogo con le nuove autorità siriane. Kaja Kallas, arrivando alla sua prima riunione in qualità di alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha sottolineato la necessità di una valutazione attenta e circostanziata delle intenzioni della nuova leadership, con particolare riferimento al rispetto dei diritti umani, alla tutela delle minoranze e all'avvio di un processo di transizione inclusivo e pacifico. Particolare attenzione deve essere dedicata, ha detto, alla necessità di salvaguardare l'integrità territoriale, l'indipendenza e la sovranità della Siria stessa, principi cardine del diritto internazionale. L'invio di un diplomatico UE a Damasco rappresenta un passo significativo a conferma delle dichiarazioni finora espresse a livello istituzionale in quanto consente all'Unione di instaurare un canale di comunicazione diretto con le nuove autorità e di esprimere in modo chiaro le proprie aspettative. Come ha affermato Kallas, 'Il Paese si trova di fronte a un futuro ottimista ma piuttosto incerto. Dobbiamo assicurarci che le cose vadano nella giusta direzione.” Ha altresì evidenziato la necessità di una valutazione rigorosa delle azioni concrete intraprese dalla nuova leadership. In questo contesto, l'Unione Europea manterrà un impegno costante nel coordinamento con i partner internazionali, al fine di promuovere una soluzione politica al conflitto siriano che sia pienamente conforme ai principi del diritto internazionale e che garantisca il rispetto dei diritti fondamentali della persona. In aggiunta alla spinosa questione mediorientale, il vertice odierno affronta anche altre tematiche di grande attualità quali il conflitto russo-ucraino, con particolare attenzione al sostegno a Kiev, e la complessa situazione politica georgiana. Le discussioni saranno incentrate sull'individuazione di strategie e strumenti diplomatici volti a favorire una risoluzione pacifica e duratura delle controversie. E proprio in questa prospettiva, i ministri competenti, nell'ambito del proprio impegno a garantire il rispetto del diritto internazionale e a sostenere l'Ucraina, poco fa hanno adottato il quindicesimo pacchetto di misure restrittive nei confronti della Federazione Russa. Le nuove sanzioni, mirate a contrastare l'evasione delle misure già in vigore e a isolare ulteriormente l'economia russa, colpiscono un ampio spettro di soggetti, tra cui entità statali, imprese e individui coinvolti nell'aggressione militare contro Kiev. In particolare, sono state introdotte restrizioni al trasporto marittimo e al finanziamento di attività illecite.

Alessia Mitar