Un messaggio promettente quello che è stato lanciato dalla Sala degli stemmi del palazzo regionale di Klagenfurt. La minoranza slovena decimata da una secolare assimilazione ed esposta già nei decenni precedenti al plebiscito a pesanti pressioni del nazionalismo tedesco continuate anche dopo la Seconda guerra mondiale, ha salutato le parole del capo dello stato Van der Bellen e del governatore socialdemocratico della Carinzia Peter Kaiser. Il presidente austriaco si è scusato per quello che gli sloveni carinziani hanno dovuto subire, ed ha ammesso che l'Austria non ha sempre rispettato la propria costituzione che parla di tutela delle minoranze etniche. Van der Bellen ha detto ancora che senza i voti di quegli sloveni che nel 1920 optarono per l'Austria il plebiscito sarebbe finito diversamente. È bello celebrare insieme quest'anniversario - ha detto in sloveno il presidente austriaco mentre Borut Pahor ha definito Klagenfurt capitale simbolica dell'Europa unita. Parlando della tutela degli sloveni ha rilevato che l'Austria ha rispettato i propri obblighi sotto molti aspetti, sotto molti altri ancora no. Non possiamo influire sul passato, possiamo invece influire sul futuro - ha detto in conclusione del discorso salutato come quello di Van der Bellen da un lungo applauso. Tra gli oratori anche il presidente di una delle organizzazioni di riferimento slovene, Manuel Jug con un discorso bilingue nel quale ha auspicato il dialogo con le autorità austriache per risolvere le questioni aperte compresa la piena applicazione dell'articolo 7 del trattato di stato austriaco, firmato nel 1955 dalle potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale e da altri paesi interessati come la Jugoslavia. Anche il governatore Kaiser ha pronunciato alcune parole in sloveno, ha parlato di convivenza ma ha comunque avvertito coloro che sono insoddisfatti dei risultati raggiunti che le pretese esagerate non servono a nessuno. Van der Bellen e Pahor hanno inaugurato insieme il primo asilo nido bilingue nel capoluogo carinziano. Molto positive, intanto, le reazioni dei circoli sloveni al discorso del presidente Van der Bellen, però come ha sottolineato Valentin Inzko, anch'egli uno dei leader minoritari altrimenti noto per essere il governatore internazionale della Bosnia Erzegovina, su questa base si può costruire avanti perché' sarà molto importante quanto succederà dopo il 10 ottobre e i festeggiamenti.
Boris Mitar