Nel Kosovo è iniziato il ritiro della polizia dai municipi dei 3 maggiori comuni del nord a maggioranza serba, teatro delle proteste nelle scorse settimane. Lo ha reso noto il vice Direttore della polizia kosovara per il nord Elisani. Martedì scorso il governo di Priština aveva annunciato una prima riduzione del 25 per cento della presenza della polizia all'interno e intorno alle sedi municipali dei 3 comuni insieme a nuove elezioni locali al nord dopo l'estate. Il Premier del Kosovo Kurti ha dichiarato che il governo di Priština ha raggiunto un accordo con l'Unione Europea sui prossimi passi per la de-escalation nel nord e la normalizzazione delle relazioni con la Serbia, il che dimostra la volontà di adottare misure concrete per garantire la pace, la sicurezza e la stabilità nel Paese e nella regione, al servizio della democrazia e dello Stato di diritto. Kurti ha precisato che il governo kosovaro ha annunciato pubblicamente il suo impegno a lavorare alla de-escalation e che non intraprenderà alcuna misura che porti all'aumento delle tensioni nel nord, con un'immediata diminuzione del 25 per cento della presenza complessiva della polizia dentro e intorno le sedi delle quattro municipalità a maggioranza serba. Inoltre la polizia kosovara inizierà a condurre regolarmente valutazioni di sicurezza congiunte con la missione europea in Kosovo, l'EULEX, e il contingente NATO, KFOR, ove opportuno per valutare la possibilità di diminuire ulteriormente la presenza degli agenti. Successivamente, così Kurti, il governo di Priština rilascerà una dichiarazione pubblica incoraggiando lo svolgimento di elezioni amministrative anticipate nelle quattro municipalità dopo l'estate. Tra due settimane l'Unione Europea inviterà i capi negoziatori di Serbia e Kosovo a Bruxelles per finalizzare la tabella di marcia per l'attuazine dell'accordo sul percorso verso la normalizzazione delle relazioni, dopo di che inizierà l'attuazione di tutti i punti dell'accordo.
Franco de Stefani