"Ci sono segnali, che esiste un bazar, dove vengono firmati contratti aggiuntivi tra i paesi membri dell'Ue e le aziende farmaceutiche", ha affermato il cancelliere austriaco, nonostante gli stati si siano accordati che sarà l'Unione europea a ordinare i vaccini per loro conto. Per questo motivo le dosi non sono state distribuite equamente in base alla popolazione dei singoli paesi: ad esempio Malta entro la fine di giugno riceverà il triplo di vaccini rispetto alla Bulgaria in termini di popolazione e l'Olanda ne riceverà il doppio rispetto alla Croazia. "Questo è chiaramente in contrasto con gli obiettivi politici dell'Ue", ha sottolineato, chiedendo maggiore trasparenza. Sebasitan Kurz ha precisato di aver già discusso a riguardo con il premier sloveno, Janez Janša, e con i leader di Belgio, Grecia, Polonia e Repubblica Ceca; alcuni di loro sono rimasti molto sorpresi.
"Se la distribuzione dei vaccini continuerà in questo modo, ci sarà una disparità di trattamento significativa. A tutti i 450 milioni di europei deve essere data l'opportunità di tornare alla vita normale entro l'estate", ha scritto Kurz su Twitter.
Anche secondo Janša "la disparità di trattamento è del tutto inaccettabile. L'Ue ha abbastanza potere e risorse per fornire un vaccino a tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni nella prima metà del 2021", ha scritto in un tweet.
La Commissione europea intanto ha negato l'esistenza di tali accordi. "I paesi possono scegliere di richiedere una quantità superiore o inferiore di un dato vaccino; gli Stati stanno discutendo a riguardo", ha detto il portavoce della Commissione. "È possibile che in futuro venga concordata una nuova strategia di distribuzione", ha spiegato.
E. P.