Un accordo che dovrebbe essere formalmente approvato a breve dal Consiglio, per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il target di lungo periodo resta fissato al 2050, quando il Vecchio continente dovrà essere climaticamente neutro e dopo "punterà a emissioni negative". In altre parole, entro la metà del secolo le emissioni nette di gas serra dovranno azzerarsi, ovvero ridursi a tal punto da far sì che gli ecosistemi europei possano assorbirle totalmente. Lo stesso Europarlamento spiega come questa legge trasformi l'impegno politico contenuto nel Green Deal ovvero nel Patto Verde Europeo, in un obiettivo vincolante. Quello del 2050 resta quindi un target a lungo termine. Ci si chiede quindi cosa farà nel frattempo la Commissione europea per garantire che vengano raggiunti gli obiettivi prefissati in tema di ambiente. Innanzitutto, questa presenterà una proposta per un obiettivo per il 2040 al più tardi sei mesi dopo la revisione globale nel 2023 prevista dall'Accordo di Parigi. Dopo questa data, ogni cinque anni la Commissione valuterà i progressi collettivi fatti da tutti i Paesi Ue, così come anche la coerenza delle misure nazionali, verso l'obiettivo comune di neutralità climatica. L'europarlamentare svedese Jytte Guteland ha spiegato che l'intesa, basata sulla scienza, farà un'enorme differenza; nel prossimo decennio, l'Ue deve infatti ridurre le emissioni molto più di quello che abbia fatto nei tre decenni precedenti messi insieme. Insoddisfatti si dicono invece i Verdi, secondo cui la scarsa ambizione del neo approvato accordo sul clima infrangerebbe le promesse dell'Accordo di Parigi. "Un accordo europeo sul clima rappresenta un'occasione storica, tuttavia siamo ancora lontani da una legge che possa realmente contrastare i cambiamenti climatici", hanno affermato.
Maja Novak