Foto: Reuters
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Nuovi attacchi sono arrivati solo poche ore dopo la diffusione di un video del comandante in capo delle forze armate ucraine che lasciava intendere l’inizio della controffensiva. Nonostante non sia andata a finire così l’Ucraina si continua a preparare, infatti in Germania è iniziato l’addestramento sui carri armati americani M1 Abrams. Il primo gruppo formato da circa 400 soldati ucraini ha iniziato ad addestrarsi per operare e mantenere i carri” e allo stesso tempo, Kiev ha fatto un’altra richiesta a Berlino: ha chiesto la fornitura di missili da crociera con raggio d’azione di 500 chilometri. Durante la visita di Zelensky in Germania, lo scorso 14 maggio, il presidente ucraino ha discusso la questione con il cancelliere Scholz, ma per ora il ministero della Difesa tedesco non ha fornito ulteriori informazioni in merito. Una tregua è tutt’altro che vicina: mentre l’Ucraina continua a prepararsi per la controffensiva, Mosca non si è mai fermata. Continuano ad arrivare segnalazioni su esplosioni in città ucraine occupate dalla Russia, e in rete vengono pubblicati filmati che mostrano dense nuvole di fumo provenienti dai luoghi colpiti. Nonostante gli attacchi senza sosta, Mosca ha parlato di un modo per arrivare ad una pace duratura, in particolare ne ha discusso il viceministro degli Esteri russo, il quale ha dichiarato che una delle condizioni per il successo del processo di pace è quella che vede l’Ucraina rinunciare all’adesione alla Nato e all’Unione europea, per tornare allo status di Paese neutrale e non allineato. Non sono ancora arrivate reazioni da parte dei leader ucraini a questa “proposta” ma nel frattempo Zelensky ha attuato la decisione del Consiglio di sicurezza nazionale in merito a delle nuove sanzioni contro 51 persone fisiche e 220 giuridiche, tra cui società russe e bielorusse. Una scelta che prevede il sanzionamento di scienziati e direttori generali di fabbriche, invece tra le società ci sono compagnie ferroviarie russe e aziende di riparazioni.

B.Ž.