“Stiamo indagando ed esaminando i dettagli su cosa sta succedendo esattamente nel mercato e perché”: è stata la stessa commissaria europea ai trasporti, Adina Vălean, a confermare al Financial Times l’apertura di un’inchiesta sulle tariffe aeree, che hanno registrato forti e in gran parte inspiegabili aumenti negli ultimi mesi.
Nel corso dell’estate le tariffe aeree medie in Europa, secondo i dati pubblicati a ottobre da Bruxelles in risposta a un’interrogazione del Parlamento europeo, hanno registrato aumenti del 20 o anche 30 per cento rispetto al 2019, una salita che, ha detto la commissaria, “preoccupa per il rischio che certe tariffe possano diventare una barriera per la connettività” fra le diverse aree dell’Unione.
Vălean ha sottolineato come al momento la Commissione non abbia “una spiegazione completa e dettagliata”, ma anche come non sia "fattibile o auspicabile" che la Commissione “possa agire regolando o imponendo i prezzi”.
A far salire il costo dei biglietti hanno contribuito la forte ripresa dei viaggi, il settore aereo è stato uno di quelli messi più in difficoltà dalla pandemia, e anche le pressioni inflazionistiche su carburante e manodopera, ma la misura degli aumenti sembra fuori controllo.
Preoccupazione per l’impennata delle tariffe aeree, era del resto già stata espressa da molti governi, come quello italiano che aveva pensato d’imporre un tetto almeno per i biglietti per le rotte verso le isole, e dalle organizzazioni dei consumatori: Assoutenti in Italia, ad esempio, parla di “un fatto di portata storica”, e punta il dito contro gli algoritmi speculativi, i meccanismi che variano automaticamente il prezzi dei biglietti a seconda della disponibilità, del periodo, ma anche del luogo in cui viene prenotato il volo.
Alessandro Martegani