Anche la Commissione Europea ha condannato le accuse mosse dal premier Janez Janša via twitter sull’articolo pubblicato dal portale web belga, Politico, nel quale viene presa in esame la cosiddetta “guerra ai media” condotta da Janša. “Le minacce, gli attacchi personali e il linguaggio dell’odio” sono intollerabile fanno sapere dalla Commissione; “conosco molto bene l’impegno e la professionalità dei giornalisti che lavorano a Bruxelles” ha detto Christian Wigand, portavoce della Commissione, riferendosi all’autrice dell’articolo, Lili Bayer. Ricordando poi quanto detto un anno fa da Vera Jourova, vicepresidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza, in merito agli attacchi ai giornalisti sloveni “ La libertà e l’indipendenza dei media e di fondamentale importanza per la democrazia e i valori dell’Unione Europea, il loro compito è la ricerca delle responsabilità politiche e di conseguenza devono essere tutelati” ha detto Wigand, aggiungendo che il messaggio viene appoggiato anche dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der LeyenCome ricordiamo l’autrice dell’articolo avrebbe valutato come autoritaria la politica del premier nei confronti dei media nazionali, segnata da continui attacchi, pressioni e intimidazioni. Janša ha risposto via twitter, che si tratta di “bugie”. “L’articolo è stato commissionato e non racconta la verità facendo riferimento esclusivamente a fonti anonime vicine all’estrema sinistra, ignorando invece le fonti con nomi e cognomi” dice Janša ribadendo che “Politico è questo, racconta bugie per sopravvivere”. Il tweet del premier ha scatenato una serie di reazioni indignate e di messaggi di sostegno rivolti all’autrice dell’articolo. A difesa della Bayer si è schierata anche l’Associazione die giornalisti di Slovenia “Con la diffamazione via Twitter della giornalista, Janša ha pregiudicato l’integrità della giornalista e del media che rispetta i standard giornalistici” si legge.
Dionizij Botter