
Questo 23 febbraio i cittadini tedeschi sono chiamati ad eleggere i deputati del Bundestag, la camera principale del Parlamento che ha il potere di fare le leggi e di eleggere il cancelliere. Il sistema parlamentare tedesco prevede anche una seconda camera, il Bundesrat, dove siedono i rappresentanti dei 16 stati federali (Länder), nominati dai governi regionali. Il rinnovo naturale della Camera avrebbe dovuto essere a settembre, ma a causa della sfiducia incassata dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz alla fine del 2024, le elezioni sono state anticipate alla prima data possibile.
Si tratta della prima votazione fatta con la nuova legge elettorale, che ha apportato delle modifiche al sistema precedente, basato su un doppio voto che in alcune occasioni ha causato delle anomalie. I cittadini tedeschi hanno, infatti, a disposizione due voti: uno per il candidato del proprio collegio e uno per il partito. Questo ultimo determina quanti seggi avrà il partito in parlamento, che deve superare comunque la soglia del 5%, e quindi è successo che un partito abbia ottenuto più seggi diretti nei collegi di quanti ne avrebbe dovuti avere in base alla percentuale del secondo voto. In questi casi, per non penalizzare nessuno, si sono assegnati seggi aggiuntivi di compensazione agli altri partiti. Un'anomalia che ha portato il Bundestag nel 2021 a contare 736 i deputati , contro il minimo di 598 previsto. Per questo nel 2023 si è deciso di approvare una riforma che ha fissato un tetto massimo di 630 parlamentari, introducendo un limite ai seggi come esiste, ad esempio, in Italia.
Resta, quindi, la necessità di trovare maggioranze e queste inizieranno a delinearsi quando sarà chiaro il voto che uscirà dalla urne, che secondo i sondaggi dovrebbe premiare la CDU con la CSU, seguite dall'AfD che potrebbe superare il 20% delle preferenze portando a casa un risultato storico. Al terzo posto si dovrebbero confermare il Socialdemocratici, seguiti dai Verdi e dagli altri partiti che sono tutti in bilico sulla soglia del 5%. Per ora la CDU esclude qualsiasi alleanza con l'AfD, paventando un probabile ritorno ad una Große Koalition, ma questo dipenderà tutto dall'esito delle urne.
Barbara Costamagna