Diecimila unità per la Guardia costiera europea a partire dal 2027. La normativa rafforza la Guardia di frontiera e costiera europea, per garantire una migliore protezione delle frontiere esterne. Il nuovo corpo permanente sara' chiamato a sostenere i paesi comunitari nel controllo delle frontiere e nei rimpatri, nonché nella lotta alla criminalità transfrontaliera. Parallelamente, verra' costituito un reparto speciale di intervento rapido per le emergenze. Il corpo permanente sarà composto da guardie di frontiera e guardie costiere impiegate dall'agenzia, nonché da personale distaccato su base obbligatoria dai Paesi Ue. L'agenzia così rafforzata, queste le intenzioni, sarà in grado di sostenere le procedure di rimpatrio negli Stati membri, individuando i cittadini di Paesi terzi che soggiornano irregolarmente nell'Ue e aiutando le autorità nazionali ad ottenerne i documenti di viaggio. Nel corso del dibattito, l'eurodeputata slovena, Tanja Fajon, ha ribadito l'importanza che i singoli paesi dell'UE mantengano la principale responsabilità per il controllo delle proprie frontiere, chiedendosi poi se verranno garantiti a sufficienza i diritti fondamentali di quelle persone che Frontex rimpatrierà nei paesi terzi. Inoltre, ha rilevato, le nuove regole non garantiranno libertà di movimento se non verranno applicate anche per il regime Schengen. E' inammissibile, ha detto, che sei paesi abbiano deciso di prorogare i controlli alle frontiere, alimentando falsi allarmi, sfiducia e causando danni economici. Intanto l'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Federica Mogherini, ha invitato i paesi dell'UE a ripristinare i controlli navali militari nel Mediterraneo per contrastare i trafficanti di migranti, di armi e greggio che sfruttano la guerra civile in Libia. Ricordiamo che a fine marzo è stata prorogata di sei mesi la missione Sophia, ma senza navi in mare.
Delio Dessardo