A presentare la posizione del G7 è stato il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, secondo cui tutti i ministri hanno convenuto che la richiesta russa rappresenta una chiara violazione unilaterale dei contratti esistenti. Al contempo ha sottolineato che questa dimostra che il presidente russo Vladimir Putin si trova con le spalle al muro. Nonostante non si sia sbilanciato in merito alle contromisure che Mosca avrebbe adottato in merito, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha voluto comunque sottolineare come la Russia non abbia intenzione di distribuire gratis il proprio gas e fare beneficenza. Al contempo è però stato reso noto che le autorità di Mosca stanno lavorando a misure per limitare il rilascio di visti ai cittadini di paesi che hanno adottato un atteggiamento ostile nei confronti della Russia. È stata intanto presentata a un convegno della Fondazione Einaudi a Roma l'iniziativa "U24-United for peace", lanciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky per riunire Paesi in grado di rispondere in 24 ore in caso di aggressione e di fare da garanti per negoziare accordi. Secondo Zelensky, ha spigato l'ambasciatore ucraino in Italia, nel gruppo dovrebbero entrare i membri permanenti del Consiglio Onu più Germania, Canada, Turchia e Italia. A confermare l'impegno dell'Italia nel cercare una soluzione durevole alla guerra in Ucraina è stato anche il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi in una telefonata con l'omologo ucraino. Dal canto suo Zelensky ha denunciato che la Russia continua a bloccare i corridoi umanitari nonostante gli accordi, evidenziando al contempo come le forze russe continuino a portare avanti l'operazione militare nel Paese, bombardando città e scuole, con conseguenti perdite civili. I colloqui negoziali tra Mosca e Kiev sono intanto slittati a domani. Lo ha fatto sapere un membro della delegazione ucraina, secondo cui i negoziati di Istanbul sono stati posticipati a causa di problemi logistici.
Maja Novak