"La nuova ondata è la pandemia dei non vaccinati; il Covid uccide 30 volte di più con i tassi di immunizzazione bassi. Le percentuali di ospedalizzazione e di mortalità mostrano che in prima linea abbiamo a che fare proprio con questa categoria". Lo ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Per questo motivo la priorità continua a essere quella di portare avanti la campagna vaccinale. Ci sono ancora differenze molto profonde: in alcuni Stati membri solo il 29% degli adulti è vaccinato, mentre in altri il tasso arriva al 92%. "La pressione della pandemia non è ancora passata, molti paesi si trovano di fronte a una nuova ondata della variante Delta, però oggi la situazione è migliore: grazie alla vaccinazione si può resistere meglio rispetto al passato". "E ora" - ha rilevato von der Leyen - "bisogna continuare con la terza dose e accelerare le vaccinazioni nei paesi Ue dove la percentuale della popolazione vaccinata è restata bassa. I dati mostrano che sono molte di più le probabilità che un non immunizzato si infetti di Covid, che sia ospedalizzato o che muoia rispetto a un vaccinato. Nella maggioranza dei paesi membri nelle terapie intensive si trovano pazienti non vaccinati oppure lo sono solo parzialmente". L'Europa non avrà grossi problemi con la somministrazione della terza dose in quanto durante l'estate la Commissione ha firmato il terzo contratto con Pfizer-BioNTech per 1,8 miliardi di dosi, con cui si potranno vaccinare anche i giovani e i bambini. Contratto comune che riguarda tutti i paesi membri. I vaccini sono la principale protezione contro la pandemia. "Ciò nonostante" - ha avvertito von der Leyen, - "sono necessarie anche le altre misure di protezione, dal distanziamento fisico alle regole di igiene, alle mascherine". Ha detto di comprendere quanti cominciano a essere insofferenti al peso di tutto ciò, ma non va dimenticato che la scorsa settimana nell'Ue sono morte quotidianamente 1.600 persone colpite dal Covid.
Delio Dessardo