Lungo il confine tra la Polonia e l'enclave russa di Kaliningrad Varsavia ha deciso di stendere il filo spinato. I lavori sono portati avanti dall'esercito che ha ricevuto l'ordine dal governo, che ha ritenuto opportuno erigere una barriera per impedire eventuali sconfinamenti. Le autorità polacche, infatti, ritengono probabile un prossimo afflusso consistente di profughi da questa frontiera.
Il ministro della Difesa Mariusz Blaszczak ha spiegato che si tratta di un timore scaturito dall'attivazione di nuovi collegamenti aerei fra Kaliningrad e i paesi di Medio Oriente e Nord Africa. L'amministratore delegato dell'aeroporto Khrabrovo di Kaliningrad, Alexander Korytnyi, lo scorso 3 ottobre aveva, infatti, dichiarato all'agenzia di stampa russa Interfax che il suo aeroporto avrebbe cercato di "attirare compagnie aeree dai paesi di quest'area. Secondo il Ministro con l'affluso incontrollato di migranti, la Russia tenterebbe di destabilizzare la Polonia per impedire al paese di continuare a sostenere l'Ucraina.
La barriera sarà dello stesso tipo di quella già edificata alla frontiera fra Polonia e Bielorussia dove flussi consistenti di profughi tentano di entrare nell'Unione europea, usufruendo anche in questo caso di voli provenienti dai paesi mediorientali e africani a Minsk. La frontiera fra la Polonia la zona di Kaliningrad è lunga 210 chilometri sulla terra ferma, e qualche decina di chilometri sul mare.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha rifiutato mercoledì di commentare la barriera di confine, descrivendola come "una questione polacca"
Barbara Costamagna