La seconda giornata di lavori del Forum strategico di Bled si sviluppa lungo le due tematiche principali che caratterizzano il programma: il nuovo ordine internazionale, declinato dalla prospettiva della politica europea verso oriente, e la sicurezza come sinonimo di stabilità, analizzata da un punto di vista ambientale, energetico e alimentare.

Dopo un lunedì di alto profilo che ha visto gli interventi del presidente Pahor, del leader ucraino Zelensky, e della presidente della Commissione europea Von der Leyen, oggi è la volta di incontri più specialistici lungo tutto lo spettro. Inevitabile che il dibattito sia in un certo modo dominato dalle conseguenze della guerra in Ucraina sulla politica europea, ma il Forum di Bled ha deciso di non tralasciare sfide altrettanto complesse come la risposta del mondo economico alla transizione energetica. Di rilievo l'intervento dell'ex premier inglese Tony Blair, che ha denunciato la carenza di leadership e di visione strategica nel mondo occidentale di fronte alle sfide della contemporaneità, senza però offrire soluzioni. Allo stesso tempo Blair ha detto che Unione europea e Regno Unito sono in un certo modo condannati a trovare una forma di cooperazione che soddisfi entrambi perché lo impone la geografia, quasi un messaggio in bottiglia al dibattito sulla politica estera europea lungo il suo confine orientale. Dall'esecutivo di Lubiana da registrare l'intervento del ministro dell'Economia, Matjaž Han, impegnato a ragionare sul turismo e sulle sfide che questo deve affrontare nel mondo post-pandemia, e il ministro dell'Ambiente, Uroš Brežan, che ha parlato di decarbonizzazione.

I lavori del forum si concluderanno nel pomeriggio con una serie di panel su Europa, Balcani occidentali e confine orientale, dove sono attesi tra gli altri gli interventi dei ministri degli esteri di Serbia, Albania, Macedonia del Nord e Montenegro.

Valerio Fabbri

Foto: MMC RTV SLO/Foto: EPA
Foto: MMC RTV SLO/Foto: EPA