La sinistra ha vinto di un soffio le elezioni politiche in Finlandia con un vantaggio minimo sui populisti dei Veri Finlandesi, che hanno mancato un clamoroso trionfo per una frazione di punto.
Il Partito socialdemocratico guidato da Antti Rinne ha infatti ottenuto il 17,7% contro il 17,5% dei Veri Finlandesi di Olli Kotro. Secondo i calcoli dei media locali, ai socialdemocratici vanno quindi 40 seggi e ai Veri Finlandesi 39.
La campagna elettorale dell'ultradestra, basata sulla paura dei cittadini per nuovi sacrifici richiesti dagli altri partiti per contrastare i cambiamenti climatici e sulla preoccupazione nell'opinione pubblica per un aumento dei reati sessuali, che l'estrema destra ha attribuito agli immigrati, ha decisamente pagato. Ad esultare per questo risultato anche Matteo Salvini, alleato in Europa dei "Veri Finlandesi" che ha costituito un "gruppo sovranista" proprio negli scorsi giorni a Milano, con la presenza del leader Kotro.
La proposta vincente del centrosinistra di Rinne si basa su un rafforzamento dello stato sociale, promettendo tra le altre cose di aumentare le pensioni di 100 euro al mese per fare uscire dalla povertà oltre 55 mila persone. Il rappresentante dei socialdemocratici non ha avuto paura di chiedere un aumento delle tasse, che sono già tra le più alte in Europa, con un'aliquota massima per le persone fisiche di oltre il 51%. Ora il primo problema dei socialdemocratici sarà trovare partner per una coalizione, visto che i numeri non consentono loro di governare da soli.
Nessun partito ha infatti superato il 20 per cento dei voti, quindi l'unica prospettiva per sfuggire all'instabilità potrebbe essere quella di una coalizione arcobaleno fra Antti Rinne, i Verdi, la Sinistra (che sarebbe all'8,9 per cento) e qualcuno del centro-destra.
Davide Fifaco