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Con il contributo del Parlamento Europeo Foto: European Community

Cene da 450 euro a persona nei ristoranti più chic di Parigi e un cenone di Natale con 60 bottiglie di champagne e 13.500 euro di spesa. Si tinge di nuovi particolari l’inchiesta del Parlamento europeo sulla gestione dei finanziamenti Ue ai gruppi politici da parte di Lega e Front National. Stavolta a puntare il dito contro l’Enl (Europa delle Nazioni e delle Libertà), di cui fanno parte i partiti guidati da e Marine Le Pen, è il quotidiano Le Canard Enchainé.

Le cene nei ristoranti stellati

Tra le spese che gli uffici del Parlamento europeo avrebbero contestato all’Enl ci sarebbe una cena di Natale con 60 bottiglie di champagne Gevrey-Chambertin costata 13.500 euro. Ma a saltare agli occhi sono due cene a cui avrebbero preso parte gli stessi Le Pen e Salvini in due tra i ristoranti pù esclusivi di Parigi: la prima al Ledoyen vicino agli Champs-Elysées per la cifra di 400 euro a testa, la seconda nel pluristellato L’Ambroisie in place des Vosges, dove il conto sarebbe stato di 449 euro a persona.

L'inchiesta

Le rivelazioni del Canard Enchainé riguardano una inchiesta del Parlamento Ue che va avanti da mesi: la commissione per il controllo dei bilanci dell'Eurocamera avrebbe messo nero su bianco una serie di irregolarità nelle spese del gruppo. Nel 2016 l'Enl avrebbe avuto 38.889 euro di spese non sufficientemente giustificate e 388.278 euro di spese in violazione delle regole. Si parla, nello specifico, di pasti da oltre 400 euro a persona e un centinaio di regali di Natale da più di 100 euro, identificati come spese "non ragionevoli". Al gruppo Enl viene chiesto inoltre di comunicare chi fossero i destinatari di circa 230 bottiglie di champagne, sei delle quali di un valore di oltre 81 euro.

Non è la prima volta che il Front national finisce sotto inchiesta per l'uso dei fondi del Parlamento europeo: in passato, al partito sono state contestate le spese per due assistenti parlamentari che, secondo le accuse, lavoravano in realtà per il partito. Uno dei quali come guardia del corpo di Marine Le Pen.

Dario Prestigiacomo

Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue