Foto: Commissione europea
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“Si tratta della stima di crescita più alta in oltre dieci anni": non ha usato la prudenza il commissario all'economia Paolo Gentiloni nell’illustrare le ultime cifre sulla crescita nell’Unione Europea. "Tutte le economie della dell’Unione – ha detto - raggiungeranno o supereranno i loro livelli pre-pandemia al più tardi entro il terzo trimestre 2022, e molti già alla fine di quest'anno", anche se, ha aggiunto, in generale il Pil dell’Unione e della zona euro “restano sotto i livelli attesi prima della pandemia".
In ogni caso quest’anno l'economia dell'Unione Europea è destinata a registrare la crescita più rapida degli ultimi decenni, alimentata da una forte domanda interna e globale e da una riapertura più rapida del previsto.
Guardando ai dati dei singoli stati il paese che crescerà di più fra quest’anno e il 2022 sarà la Romania, con un più 7,4 alla fine dell’anno in corso e un più 4,9 nel 2022, quella con la dinamica più contenuta sarà invece l’Olanda, con un 3,3 di crescita in entrambe le annate.
La Slovenia si pone fra i paesi più dinamici con una crescita di 5,7 punti nel 2021 e di cinque punti netti nell’anno successivo; un percorso simile a quello dell’Italia, che però aveva avuto una perdita maggiore nel 2020, pari a meno 8,9, e che crescerà alla fine dell’anno di 5 punti e di 4,2 nel 2022.
Dati superiori alle attese ma che, ha ribadito Gentiloni, vanno consolidati "mantenendo lo slancio dei vaccini" in Europa, e "facendo di tutto" per renderli disponibili nel resto del mondo.
Il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha sottolineato come le economie europee siano state in grado “di riaprire più velocemente del previsto grazie a un'efficace strategia di contenimento e ai progressi con le vaccinazioni”, ma , ha aggiunto, nell’immediato “la minaccia di una nuova variante dovrà essere gestita con attenzione per rendere i viaggi sicuri” e “dovremo tenere d'occhio l'aumento dell'inflazione e stare attenti alle disparità: alcuni Stati membri – ha concluso - torneranno ai livelli pre-crisi già entro il terzo trimestre del 2021, ma altri dovranno aspettare più a lungo, e le politiche di sostegno devono continuare per tutto il tempo necessario”.

Alessandro Martegani