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Al suo arrivo a Kiev, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha voluto ricordare come in questo momento non sia solo il destino dell'Ucraina a essere gioco, ma quello dell'intera Europa. Al contempo ha annunciato il potenziamento del sostegno militare al Paese oltre che un nuovo piano volto a garantire la funzionalità del sistema energetico ucraino. Al suo fianco il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa e il premier spagnolo Pedro Sanchez, accompagnati da una delegazione di commissari europei. Confermata anche la presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dei capi di governo di Slovenia, Lituania, Lettonia, Malta e Canada, in presenza o videoconferenza.
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Durante la mattinata, i vertici europei hanno ribadito la necessità di accertare le responsabilità per i crimini di guerra e contro l'umanità commessi in Ucraina, accogliendo con favore l'ipotesi di istituire un Tribunale speciale per perseguire il crimine di aggressione contro il Paese. Nel discorso di apertura del vertice, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rinnovato la speranza di raggiungere un accordo di pace entro il 2025 e ha proposto uno scambio globale di prigionieri di guerra come primo passo per avviare il processo. Zelensky ha inoltre reso omaggio alla resistenza e al coraggio del popolo ucraino, evidenziando il valore e la determinazione della nazione nella lotta contro l'invasore. Nel frattempo, le Nazioni Unite hanno lanciato un allarme sulla situazione umanitaria nel Paese, dove oltre 12 milioni di persone necessitano di aiuti urgenti, tra cui più di 3 milioni di sfollati interni. L'Alto Commissariato per i Rifugiati ha evidenziato come la situazione della sicurezza in Ucraina rimanga estremamente precaria, in particolare nelle regioni orientali.
M.N.