Il consulto preparatorio si svolge nell’ambito del gruppo di lavoro guidato dalla deputata Sophie in 't Veld che in seno all'Europarlamento vigila sul rispetto della democrazia, lo stato di diritto e i diritti fondamentali. In veste di interlocutori da parte slovena sono stati invitati il premier Janez Janša, il Ministro della cultura Simoniti, il difensore civico Svetina, nonché rappresentanti delle Ong, di RTV Slovenia, dell'Ordine dei giornalisti, un cronista investigativo ed un docente dell'Università di Lubiana. A proporre l'allargamento dell'ordine del giorno della plenaria al "caso Slovenia" è stato il gruppo europeo dei Social-democratici. Janša ha pero’ proposto all’eurodeputata di organizzare il prossimo 26 marzo un incontro con lui e con il ministro della cultura, Simoniti, dopo il vertice del consiglio europeo. Questo venerdì la nostra presenza a Bruxelles non è possibile, a causa di problemi logistici, ha detto Janša. Il premier sloveno, lo ricordiamo, ha detto NO ad un confronto virtuale, come proposto dal comitato.
Anche dall'ufficio del difensore civico fanno sapere che Svetina non parteciperà all'odierno confronto virtuale, interverrà invece alla discussione prevista per il 26 marzo su proposta di Janša. Il Parlamento europeo alla seduta plenaria di mercoledì discuterà anche della libertà di stampa in Slovenia. Allargato infatti l'ordine del giorno che inizialmente prevedeva un dibattito incentrato solo su Polonia e Ungheria.
Dionizij Botter