"La Commissione europea raccomanda al Consiglio europeo di concedere alla Bosnia ed Erzegovina lo status di candidato all'adesione all'Unione Europea, con la consapevolezza, però, che ulteriori passi sono ancora necessari", ha detto il commissario europeo per l'Allargamento Oliver Varhelyi. Bruxelles si aspetta, infatti, che la Bosnia-Erzegovina adotti una serie di leggi che garantiscano l’indipendenza della magistratura e del sistema giudiziario del paese i livelli e che prevengano i conflitti di interesse.
La Commissione si aspetta, inoltre, che la Bosnia-Erzegovina compia progressi nei settori della lotta alla corruzione, della gestione dei flussi migratori e delle frontiere e che garantisca un maggiore livello di libertà di espressione e di informazione. Varhelyi ha anche sottolineato che i leader dell'UE hanno chiesto che siano portate a compimento tutte le riforme costituzionali ed elettorali necessarie.
"La concessione dello status di candidato è un'offerta che l'Europa fa alla Bosnia ed Erzegovina e al suo popolo”, ha detto il commissario aggiungendo che a questo punto a libello europeo ci sono grandi aspettative e spetta solo all”élite del paese” esserne all’altezza.
a decisione finale sulla concessione dello status di candidato sarà presa dal Consiglio europeo, a cui partecipano i leader degli Stati membri dell'UE, ha ricordato Varhelyi, aggiungendo che ciò potrebbe accadere a dicembre.
Il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor, da sempre molto attivo nella promozione dell’entrata del paese balcanico nell’Unione, ha accolto con favore la decisione della Commissione definendola una scelta di "grande importanza per il mantenimento della pace e la stabilità nei Balcani occidentali".
Barbara Costamagna