Foto: Reuters
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Il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, si è espresso chiaramente per quanto riguarda le sanzioni contro la Russia: saranno ritirate solo quando in Ucraina tornerà a regnare la pace. Macron ha poi ricordato che, nonostante la proposta di Washington e Mosca su un cessate il fuoco parziale di 30 giorni, ogni giorno arrivano segnalazioni di nuovi attacchi.
Sono intanto in corso discussioni sulla formazione di forze per controllare il mantenimento di un eventuale tregua. Questa "forza di rassicurazione" per l'Ucraina coinvolgerà diversi stati che faranno base in aree strategiche del paese e sarà guidata da Francia e Regno Unito. La "forza di rassicurazione", ha spiegato poi il presidente, non opererà al fronte e non sarà nemmeno una missione per il mantenimento della pace, una delegazione militare anglo-francese sarà invece mandata a lavorare con l'esercito ucraino per pianificare il futuro delle loro forze armate.
Macron ha poi affermato che, nonostante non ci sia unità e non tutti i paesi siano disposti a contribuire con i loro soldati, il piano andrà avanti comunque. Finora sono più di 20 gli stati che hanno espresso la disponibilità di partecipare. Mosca ha però già respinto l'idea della presenza di una forza europea in Ucraina, pure Washington non ha gradito l'idea.
Secondo il presidente francese l'obiettivo è chiaro: raggiungere la pace, per questo serve che l'Ucraina sia nella migliore posizione possibile.
Presente all'incontro anche il premier sloveno, Robert Golob: "La Slovenia sosterrà a tutti i livelli il raggiungimento di un cessate il fuoco in Ucraina il prima possibile per fermare lo spargimento di sangue", ha detto. In una breve dichiarazione su Instagram, il capo del governo ha dichiarato che i leader Ue hanno rafforzato la loro determinazione a trovare la strada per una pace duratura in Ucraina; non ha però menzionato le sanzioni contro la Russia né il possibile dispiegamento di forze europee in Ucraina.