Se ne parlava da qualche settimana, ma ora è ufficiale. Il nuovo Primo ministro francese è una donna. L’importante incarico è stato, infatti, assegnato all’attuale ministra del Lavoro Élisabeth Borne, nominata premier da Emmanuel Macron, dopo che il Primo ministro uscente Jean Castex ha consegnato la lettera di dimissioni. Si tratta della seconda donna a rivestire questo ruolo nella storia della Quinta Repubblica. La prima fu Édith Cresson, nominata nel 1991 dall’allora Presidente della Repubblica François Mitterand.
61 anni, ingegnere, la Borne si è avvicinata alla politica nei primi anni Novanta entrando nelle file dei socialisti e lavorando poi come consigliera dei ministri socialisti Lionel Jospin e Jack Lang. È stata direttrice della strategia delle Ferrovie nazionali francesi e prefetto della regione Poitou Charente, capo gabinetto della ministra dell’Ecologia Ségolène Royal e presidente dei trasporti urbani di Parigi dal 2015 al 2017. È poi entrata nel partito di Macron “En Marche”, e nonostante il suo nome sia stato più volte nella lista dei papabili premier la Borne è sempre stata scartata perché considerata “troppo tecnica”. I suoi detrattori, d’altronde, le rimproverano una certa freddezza e mancanza di flessibilità, soprattutto quando si tratta di trattare con le parti sociali.
E proprio su questo sarà messa alla prova visto che tra le sfide che il nuovo Primo ministro dovrà affrontare la più importante riguarderà sicuramente la riforma della pensioni, considerata il banco di prova del prossimo governo. La neo premier, comunque, sarà sottoposta prima alla verifica delle elezioni legislative di metà giugno, quando in caso di sconfitta il governo potrebbe cadere, con la conseguente nomina di un nuovo premier.
Barbara Costamagna